curiosità
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Qui potrete esplorare alcuni pensieri e reazioni dei visitatori alle mie opere ad olio su tela e ammirare il processo creativo attraverso le fotografie che mostrano le varie fasi della loro realizzazione. |
Trovare il motivo giusto per esprimersi nel modo migliore non è certo facile per l'artista. Si pensi a Cézanne, che alla fine lo trova in una montagna; a Van Gogh, che resta come abbagliato dai girasoli, e cosi via. Quasi sempre sono motivi che sene stanno lì, non eccitanti né stupendi, come in attesa di nuovi "vestimenti", cioè colorazioni interpretative di varianti e abbellimenti. Ora Poggiani ha scelto, dopo avere affrontato soggetti vari, uno dei temi più variabili e difficili. Non sappiamo se arriverà a brevettare qualche nuovo tipo di nuvola; ma certo quelle che fa sembrano opera di qualche antica divinità... Enzo Fabiani
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fasi esecutive del quadro dipinto ad olio su tela - Le ali dell'amore - |
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Ha oltrepassato il limite che delimita il concetto di bello e di brutto per proiettarsi nella dimensione del sentimento e dell’armonia cosmica. Non si può rimanere indifferenti alla descrizione dei suoi cieli, perché sono quegli stessi cieli che ogni volta volgendo lo sguardo in alto vorremmo tutti vedere, sono una rivelazione del divino, della natura, sono la sublimazione della nostra anima. I suoi lavori sono un salto dentro di noi, per trascendere la nostra persona che dopo un confronto mimetico con la realtà si sublima in una dolce catarsi.
Roberto Albanesi
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fasi esecutive del quadro dipinto ad olio su tela - d'un tratto rapito - |
"Le Immensità aeree di Poggiani" Guardando i lavori di Silvano Poggiani non si può non rimanere stupiti dalla bravura tecnica dell’artista, la gamma cromatica e la resa pittorica sono a dei livelli talmente vicini al reale che un cielo di Poggiani può rilassare, stupire o inquietare, tanto quanto l’originale. Alcuni cieli sono sereni altri raffigurati dopo un temporale, altri ancora rappresentati poco prima del tramonto, quando una leggera luce rossastra colpisce le nuvole, o all’alba quando i raggi del nuovo giorno irradiano un paesaggio aereo di straordinaria bellezza. Mai un segno di indecisione o di turbamento, mai un colore troppo forte o troppo intenso, mai una nuvola che disturbi e renda meno vivo lo stupore, nulla che disturbi la quiete rilassante dei cieli di Poggiani. La natura che delle volte è imperfetta sembra addirittura rielaborata e privata degli eventuali errori per rendere lo spettacolo più interessante. Tanti potrebbero essere i riferimenti per i lavori di Poggiani, dalle monumentali rappresentazioni del Tiepolo, ai mirabili scorci di Canaletto, ma sicuramente nel suo percorso è ben presente la lezione ottocentesca di Gericault, di Delacroix e di tutti quei pittori francesi o inglesi, che nell’ottocento rappresentavano la natura nelle sue manifestazioni più impressionanti; cascate altissime, spaventose tempeste e cieli coperti da miriadi di nuvole in turbolenza, dando origine ad un filone rappresentativo che avrà molto successo e che doveva destare stupore e meraviglia nello spettatore, non con effetti irreali ma con la rappresentazione meticolosa di magnifiche e cruente realtà fenomeniche. Mi immagino nelle mia mente un suo lavoro grande, ma talmente grande da perdersi completamente nella profondità dei suoi colori e delle sue nuvole, immaginando sensazioni “aeree” , di leggerezza e di meraviglia che altrimenti difficilmente si potrebbero provare, simili alle sensazioni che si provano osservando l’immensità del cielo dal finestrino di un Aereo. Danilo Sensi
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fasi esecutive del quadro dipinto ad olio su tela - il dono d'un sorriso - |
Dei quadri di Silvano si potrebbe parlare in molti modi ma provo a raccontare come hanno stabilito un rapporto con me: il loro primo presentarsi è incanto e commozione di fronte alla luce e alla sua sorgente, un riflettere sulla grandiosità e sulla bellezza del cielo, il cui protagonista è un sole potentissimo che si esprime in un'aura di chiaro e poi di colorata vivacità e leggerezza, un sole che attrae le nuvole candide e le irraggia colorandole di riflessi leggeri. Da questo disegno celeste vengono a volte evocate delle forme più in basso, secche, sperdute , materializzate come rami spogli, (come una corona di spine) o umane ma diafane, sognate e sognanti in un cerchio più vicino al centro ma ancora non così definito. Di fronte alla realtà immane dell'amore cosmico il piccolo infinito dello spazio e del tempo può essere riassunto da una clessidra, da una parte...presente ma secondaria di fronte alla realtà ultima del cielo luminoso, e al suo centro di Essere..Vita..Calore.. colore... emozione ..coscienza.. gratitudine e nuova creazione nel rispecchiamento di una potenzialità inesauribile di immaginazioni nuove e di nuova bellezza...attraverso gli occhi la mente il cuore, le mani, i pennelli di un artista che mi ha fatto diventare attenta a quel che dice il cielo. Queste righe sono il mio modo di dire grazie. Loretta
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fasi esecutive del quadro dipinto ad olio su tela - caldo respiro - |
Sono persone come lui che mi fanno finalmente sperare che l’arte non abbia toccato il fondo. Oggi chi crede veramente nella bellezza come me, quella capace di far palpitare l’anima e far luccicare gli occhi del cuore, è messo davvero a dura prova. L’incessante prepotenza che il mondo moderno sta imponendo all’arte, è sintomo solo di grande e profonda delusione. Non si può definire artistico un scarabocchio perché, come dice un mio caro amico, “dietro ogni dipinto c’è sempre un pittore e se questo disegna uno scarabocchio, lui è uno scarabocchio”. Mi piace pensarla così quasi per dire NO a gran voce a quello che viene imposto solo per un lucro eccessivo. Perché l’arte deve essere il tramite del denaro? Perché l’avidità non è stata tenuta fuori da un mondo così bello e che ora purtroppo è divenuto più sporco di tutti? Perché bisogna colpire e stravolgere ammazzando la bellezza? Per fortuna ci sono ancora artisti come Silvano che davvero mi fanno sognare e credo che non sia poco. Spero vivamente che le sue opere trasmettano le stesse sensazioni a tutti voi.
“Pensieri al Vento” Spesso ho sentito dire che in ogni dipinto c’è una sfaccettatura dell’anima dell’artista e specialmente nelle opere di Silvano Poggiani io davvero sento un cuore palpitante. Il cielo diventa un’icona…ma cosa rappresenta? Forse l’immensità? Oppure è uno spettacolo sempre irripetibile? O ancora, il mezzo che ci conduce all’aldilà, dove per alcuni ci sono dei tristi ricordi? Forse i bagliori di luce che trafiggono le nuvole esplodendo nell’azzurro, vogliono legare un’anima alla terra e la terra al cielo: Ma quale vita è stata strappata via in modo illegittimo? Credo che per Silvano il cielo rappresenta anche una grande forma di libertà che solo la natura può modificare. È giusto però attribuire tanto potere alla natura? Lo merita? E qual è il significato nascosto dietro il simbolismo rappresentato dalla clessidra? Il tempo che passa e che scorre inesorabile? Perché la clessidra è quasi Vuota? Che cosa sta finendo? Questi sono gli interrogativi che mi pongo ad ogni singolo strappo di cielo; solo una cosa mi auguro: che la sabbia della clessidra non sia il tempo di vita che rimane alla Dea Arte, musa inquietante ed eternamente insoddisfatta, che la modernità sta cercando di uccidere, partorendo dei mostri. Cerchiamo tutti di difenderla, rifiutiamo ciò che non è artistico; forse l’unione di tanti avrà una forza maggiore, capace di vincere il grigiore, la caducità, e permettere alla luce della fantasia e dell’amore, di rischiarare le nubi che stanno soffocando la nostra musa ispiratrice. Francesco Cairone |